Il ministro Alfano: "Grazie al Dap predisposti da tempo i rimedi"

Niente più sms ai boss via TV

Angelino Alfano

ROMA (Asca) – Con riferimento alla possibilità che la criminalità organizzata utilizzi la rubrica sms di popolari trasmissioni televisive per trasmettere messaggi in codice ai capi clan, il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, precisa che le informazioni – riferite dalla Procura Nazionale Antimafia alla Commissione Parlamentare Antimafia nel corso dell’audizione dello scorso maggio – “altro non sono se non i contenuti di una informativa del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria che aveva segnalato il pericolo alla DNA e contestualmente allertato le direzioni degli istituti penitenziari a porre la massima attenzione al fenomeno”.
“In particolare, la segnalazione del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria – continua il Guardasigilli – poi ripresa dalla DNA e richiamata nelle odierne notizie di stampa, riguarda un episodio del dicembre 2009, relativo ad un singolo detenuto, al quale un familiare, nella corrispondenza sottoposta a censura, preannunciava la possibilità di inviare un messaggio sms durante la trasmissione Quelli che il calcio”.
Da qui l’allertamento preventivo Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e la comunicazione agli organi giudiziari per gli accertamenti e le iniziative di loro competenza.
“In passato – conclude Alfano – sempre dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, è stata posta specifica e puntuale attenzione alla possibilità di elusione del divieto di comunicare con l’esterno. A tale scopo sono state disattivate, ai detenuti sottoposti al regime di 41bis, le schede video per l’accesso al servizio televideo e vietata la diffusione di periodici locali che riportavano dettagliate ricostruzioni di vicende criminali con la possibilità di celare messaggi individuali. Anche di tali iniziative sono stati informati la DNA e gli organi giudiziari competenti”.

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